Archivio per la categoria Iniziative & Campagne

Un treno contro le nocività!

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Agricoltura nel 2013 : Un altro punto di vista!

Screen shot 2013-04-07 at 11.01.26Dalle 18:00 in Aula Murales, iniziativa-dibattito

a seguire

Apericena e Jam Session improvvisata!!!

Tante risposte ai più comuni dubbi dei consumatori, verità nascoste,

nuove tecniche, come orientarsi fra le etichette, eclatanti errori del

mercato globale e strade da intraprendere per salvare il bel paese.

Dibattito rivolto a piccoli produttori, studenti, consumatori per

approfondire insieme temi legati all’agricoltura, capire i principi del

biologico, biodinamico e permacultura. Approfondire temi spesso

trascurati dall’insegnamento strettamente universitario e ragionare

insieme sulle sfide dell’agricoltura locale.

A cura di Alessio Capezzuoli.

 

Collettivo d’Agraria Firenze

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Lampedusa In Festival – Giovedì 14 Marzo @ Agraria

lampedusainfestival2(1) Che fine ha fatto Lampedusa??

Un tempo su tutte le cronache giornaliere, usata da partiti e politicanti ipocriti per meri scopi elettorali, oggi sembra stata gettata e abbandonata a se stessa all’emergenza perenne.

Una serata in cui fare il punto sulla situazione attuale dell’isola e presentare progetti di resistenza dal basso, tra cui il “LampedusaInFestival”, concorso di cinema indipendente giunto alla quinta edizione.

Sarà nostro ospite Giacomo Sferlazzo, che col collettivo Askavusa da anni si batte per i diritti dei migranti e per la libertà e l’autodeterminazione di tutte le vite che sull’isola transitano.

Ore 20.00 apericena con prodotti BIO – km zero

Ore 21.00 dibattito sulla situazione attuale dell’isola e presentazione del Lampedusa In Festival

Ore 22.00 proiezione del documentario “Lampedusa 2011, nell’anno della primavera Araba”

A seguire: Concerto di Giacomo Sferlazzo, cantautore lampedusano.
-Con introduzione di Giancarlo Passarella, critico musicale.

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Corteo Antifascista Sabato 9 Marzo

 

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Firenze Lotta presenta -MA NON MI PENTO- cd Benefit

flyer_serata2-11 Marzo Ad Agraria serata benefit per gli indagati del 4 Maggio e 13 Giugno 2011

Apericena ore 20.00
Inizio concerti ore 22.30
 

**LIVE SHOW**                                             **DJ SET**
Alfatec                                                         Numa Crew
Spettro                                                              Ago
Esercito Ribelle
Armageddon
Infausto

All’alba del 4 maggio 2011, 22 studenti dell’Università di Firenze vengono bruscamente svegliati dall’irruzione della polizia nelle loro case. Una volta perquisite le loro stanze, vengono portati alla scientifica e identificati. Vengono prese loro le impronte digitali e ad alcuni prelevato un campione di DNA.
A 17 di loro viene imposto “l’obbligo di firma” (per 3 volte alla settimana dovranno presentarsi in questura a firmare) ; i restanti 5 vengono immediatamente messi agli arresti domiciliari per associazione a delinquere, sebbene, di fatto, i reati contestati a tutti e 22, appartengano alle più comuni pratiche di protesta che abbiamo avuto sotto gli occhi in ogni manifestazione studentesca.
Poco più di un mese dopo, il 13 giugno, il copione si ripete: nuove misure cautelari vanno a colpire studenti e attivisti che hanno partecipato alle iniziative di solidarietà nei confronti di arrestati e denunciati del 4 maggio. Alla fine si conteranno circa 100 persone coinvolte nell’indagine.
L’intera azione di polizia risponde a un disegno ampio e preciso: ricondurre la totalità dei comportamenti collettivi sui binari del “consentito”.
Consentito da chi?
Consentito dagli stessi che ogni giorno restringono, attraverso la parola d’ordine della legalità, i margini della libertà personale e collettiva, soffocando sempre di più ogni tentativo di cambiare realmente le cose.
Uscire dai binari non è un atto di capriccio o un gesto di ingiustificato teppismo, ma è la necessaria risposta a chi, attraverso lo smantellamento dell’istruzione pubblica, l’insicurezza sul lavoro, il precariato e, più in generale, l’imposizione costante di decisioni prese dall’alto, commette quotidianamente, contro tutti noi, una violenza infinitamente maggiore a quella che ci viene imputata.
“tutti a dire della rabbia del fiume in piena,
e nessuno della violenza degli argini che lo costringono”
B. Brecht

Il 14 giugno 2012 ha avuto inizio il processo. L’intero ricavato dalla vendita di questo disco andrà a coprire le spese processuali degli indagati.

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A proposito di Ataf privatizzata

427179_10200203530842723_1180780686_nATAF    PRIVATA E’ UN’ INCULATA!

Dopo un anno  dalla privatizzazione dell’ATAF, fortemente voluta dal sindaco Renzi e dal presidente dell’azienda Bonaccorsi, si palesa sempre più concretamente il fatto che questa decisione porta solo una conseguenza: l’asservimento della qualità del servizio al tornaconto del privato.

La (s)vendita di ATAF a Trenitalia, infatti, si inserisce a pieno nel processo che vede nelle classi popolari il soggetto su cui riversare i costi di questa crisi, mentre la classe dirigente continua a garantirsi margini di profitto sempre maggiori. Ciò è facilmente dimostrabile da conseguenze pratiche e materiali: a pagare il caro prezzo delle scelte derivanti dalla privatizzazione, ispirate da logica puramente imprenditoriale, sono i lavoratori, quegli utenti che proprio in questo momento di crisi economica non possono permettersi di sostituire il servizio (sempre più inefficiente) col costoso mezzo privato.

CONSEGUENZE DELLA PRIVATIZZAZIONE PER GLI UTENTI

– aumento del costo del titolo di viaggio.

– tagli alle spese di manutenzione.

– riduzione del 50% del servizio di pulizia.

– taglio alle linee periferiche in quanto meno remunerative.

– soppressione progressiva delle linee notturne e introduzione del bus a chiamata “Nottetempo” al costo di 4 €.

– soppressione delle agevolazioni sugli abbonamenti annuali per studenti borsisti mentre resta l’abbonamento annuale a 60 euro per i dipendenti unifi (presidi e baroni inclusi; lavoratori mensa, pulizie e portineria esclusi).

CONSEGUENZE DELLA PRIVATIZZAZIONE PER I LAVORATORI ATAF

– al momento dell’acquisizione dell’azienda Trenitalia ha subito annunciato 194 esuberi su un totale di 1181 lavoratori.

– messa in mobilità di 43 su 65 lavoratori delle ditte in appalto che si occupano del servizio mensa e pulizie.

– peggiori condizioni lavorative con turni ancora più massacranti per gli autisti.

– attuazione per 69 lavoratori dell’ “esodo volontario”, un ricatto proposto ai giovani precari dell’azienda col quale Trenitalia ha contrapposto l’offerta di un lavoro in alcune sue aziende fuori Firenze (a Padova, Rovigo, Milano o in Germania) al licenziamento.

– il mancato rinnovo di contratto a 8 ragazzi assunti a tempo determinato come apprendisti: si tratta di licenziamenti veri e propri senza diritto agli ammortizzatori nei confronti di dipendenti che hanno lavorato per 3 anni part-time e sottopagati.

– Trenitalia ha annunciato che, entro la fine dell’anno tutti gli autisti ATAF verranno trasferiti alle aziende socie (Cap e Busitalia-Sita Nord del gruppo Ferrovie dello Stato) in un progetto di smantellamento dell’azienda che porterà alla liquidazione dei dipendenti indiretti.

Oltre a ciò Trenitalia, il cui amministratore delegato è proprio quel Moretti indagato per la strage di Viareggio, non solo è il gruppo possessore di ATAF e delle linee ferroviarie, ma possiede anche Sita, Cap, Busitalia e Autoguidovie.

Ha quindi, con eccezione della Tramvia, il monopolio del servizio di trasporto fiorentino il quale viene gestito tramite un progetto ben preciso, atto a investire sui servizi di lusso e a disinvestire sui servizi meno retributivi ma più utili per l’utenza.

Come se non bastasse l’azienda affianca i tagli al terrore, per frenare la rabbia dei soggetti tagliati fuori dai prezzi sempre più escludenti del servizio, utilizzando la vigilanza dei controllori: essi non solo hanno la possibilità di chiedere il permesso di soggiorno, ma sono anche affiancati da poliziotti e unità cinofile.

Pensiamo, come studenti, che sia fondamentale mobilitarci in solidarietà coi lavoratori Ataf e delle ditte in appalto, ma pensiamo anche che sia fondamentale diventare tutti quanti protagonisti di una lotta per il diritto alla mobilità (parte integrante anche del diritto allo studio), che pretenda un trasporto pubblico, di qualità e gratuito per tutti.

Per questo ci rifiutiamo di pagare questi prezzi antipopolari e ci impegniamo, come studenti e futuri salariati, a ribadire che non saremo noi a pagare coi nostri sacrifici i costi di questa crisi che non ci appartiene.

 

SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI IN LOTTA!

BIGLIETTO 1,50? NOI NON LO PAGHIAMO!

Adesioni:
Collettivo politico scienze politiche

Collettivo scientifico autorganizzato

Rete dei Collettivi fiorentini

Collettivo di Agraria

Collettivo Studentesco Rivoluzionario

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