Archivio per la categoria Iniziative & Campagne
Genuino Clandestino ad Agraria!
Scritto da CollettivoAgrariaFirenze in Iniziative & Campagne il Dicembre 9, 2012
Genuino Clandestino è una campagna promossa da CampiAperti per denunciare un insieme di norme ingiuste che, equiparando i prodotti contadini trasformati a quelli delle grandi industrie alimentari, li rende fuorilegge.
Aiutaci a cambiare le cose. Difendi i prodotti genuini clandestini.
È più sana una pagnotta confezionata in un grande stabilimento agroalimentare o una pagnotta di farina di grano biologico impastata a mano dal contadino di fiducia? Per noi non c’è paragone, ma per qualcun altro sì.
Maggiori info su :
http://www.autistici.org/campiaperti/genuino-clandestino/
http://genuinoclandestino.noblogs.org/
Facoltà di Agraria (Fi) – AULA MURALES
Ore 19:30 – AperiCena clandestina
Ore 21:00 – Iniziativa / Dibattito Interventi dei relatori, tra cui Giovanni Pandolfini di “Il Pagliao”(Fi) :gruppo di contadini autorganizzati della rete genuino clandestino
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Ore 23:00 – 3:00 Serata Benefit
-JOE MARTIN – Electro Swing/Balkan
-SAM WOULD (U.K) – Breakbeat (vynil selection)
-B.N.J. – Tekno Old School (vynil selection)
Dj set powered by Spliffin Movement
Collettivo d’Agraria ★
PER RICORDARE SAMB MODOU E DIOP MOR! 13-12 IN PIAZZA DALMAZIA
Scritto da CollettivoAgrariaFirenze in Iniziative & Campagne il Dicembre 8, 2012
GIOVEDÌ 13 DICEMBRE – Piazza Dalmazia
17:00 – PRESIDIO per ricordare MODOU SAMB e MOR DIOP
18:00 – PARTENZA CORTEO ANTIFASCISTA PER LE VIE DEL QUARTIERE
APPELLO ASFC (Associazione dei Senegalesi di Firenze e Circondario)
6 Novembre – Corteo Studentesco
Scritto da CollettivoAgrariaFirenze in Iniziative & Campagne il Novembre 14, 2012
IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO
Da oltre mezzo secolo, il 17 novembre è una giornata di grande rilevanza simbolica per gli studenti: nel 1939, 10 studenti cecoslovacchi venivano uccisi ed altri 1200 deportati dall’esercito nazista a seguito di una manifestazione contro la guerra. Lo stesso giorno, nel 1973 ad Atene, veniva sgomberato con la forza il Politecnico occupato (punto focale della protesta contro il governo fascista dei colonnelli), mentre all’esterno venivano assassinati 24 civili. Questa data è quindi un’occasione per ricordare il sacrificio di coloro che hanno lottato per le proprie idee di una società più giusta.
Il sistema formativo italiano, si trova oggi di fronte ad un nuovo attacco di matrice classista, portato avanti dal governo Monti ma in diretta continuità con le misure varate dai governi precedenti, sia di centro-destra che centro-sinistra. Infatti, a sommarsi ai tagli di Tremonti e Gelmini, sono arrivati quelli previsti dalla spending review montiana (altri 200 milioni in meno per scuola e università). Tale offensiva è ispirata ai criteri europei del “Processo di Bologna” ed è finalizzata allo smantellamento del diritto allo studio ed al completo asservimento dell’istruzione alle imprese private. Ciò produrrà una ristrutturazione autoritaria di scuola e università, creando istituti di elite ed infine scuole ed università di serie B. Dal punto di vista ideologico, la cosiddetta riforma Profumo fornisce la cornice naturale in cui questi provvedimenti possono attuarsi. A fare da sfondo ad aumento delle tasse, tagli delle borse di studio e mancanza di alloggi per i fuorisede troviamo la retorica del merito e della produttività: un mero strumento per giustificare e riprodurre le disuguaglianze esistenti nella società.
Ma questo attacco non riguarda solo scuola ed università. Nel contesto della attuale crisi del capitalismo le parole d’ordine di austerità e sacrifici si traducono in privatizzazioni, smantellamento dei diritti collettivi e dello stato sociale, licenziamenti, delocalizzazioni, chiusura di stabilimenti, riforma del sistema pensionistico, abolizione dell’articolo 18 e precarietà diffusa. Sono mesi che sentiamo parlare di “crisi”, della “necessità di tornare a crescere”, di “modernizzazione” e di “sacrifici nell’interesse della nazione”. La parola d’ordine è socializzazione delle perdite e la privatizzazione dei profitti. A Firenze abbiamo assistito alla svendita del trasporto pubblico (con conseguenti tagli di linee e aumenti dei costi), cassa-integrazione per centinaia di operai e la dismissione di interi stabilimenti come la Richard-Ginori.
A migliaia siamo scesi in piazza in tutta Italia il 5 ottobre per una scuola libera, gratuita e aperta a tutti; sperimentando la violenza della repressione con cui il governo dei padroni e dei banchieri risponde a chi osa alzare la testa. Non siamo più disposti a restare in silenzio e riteniamo necessario creare un unico grande fronte di opposizione sociale, unendo la nostra lotta con quelle, sempre più numerose, di tutti coloro che subiscono le politiche governative di macelleria sociale. Per questo saremo in piazza anche il 16 novembre, giornata mondiale per il diritto allo studio.
In quanto studenti, lavoratori, precari, disoccupati, respingiamo completamente le politiche di gestione della crisi del governo Monti, che disegna per tutti noi un mondo di precarietà e sfruttamento. Rifiutiamo la logica concertativa dei sindacati confederali, complici della macelleria sociale e della divisione delle lotte dei lavoratori. Rifiutiamo le riforme di scuola e università, che trasformano il diritto all’istruzione in un privilegio per pochi eletti. Non vogliamo vivere in un mondo in cui tutto quel che conta è il profitto e dove i rapporti interpersonali sono fondati su competizione e sfruttamento.
VENERDì 16 NOVEMBRE
Ore 9 Piazza San Marco
GLI STUDENTI RIFIUTANO I SACRIFICI
Studenti Medi e Universitati Autorganizzati
14 Novembre SCIOPERO GENERALE: CORTEO ORE 9 Piazza SAN MARCO
Scritto da CollettivoAgrariaFirenze in Iniziative & Campagne il Novembre 12, 2012
La scuola e l’università svolgono all’interno della nostra società un mero ruolo economico.Infatti i provvedimenti e le riforme che hanno investito il sistema formativo italiano si inquadrano nei criteri dettati dal processo di Bologna.
La stessa cultura risponde allo standard di produttività: questo è palese nella sua quantificazione in crediti formativi che rappresentano la mercificazione del sapere.Risale a quest’estate l’ultimo attacco al sistema formativo italiano, col quale il ministro Profumo, in perfetta continuità con le riforme varate dai precedenti governi (sia di centro-destra che di centro-sinistra), ha riesumato con la scusa dell’austerità il DDL Aprea, ideato dal governo Berlusconi e finalizzato ad inserire i privati all’interno dei Consigli d’Istituto, ed ideato il Decreto Merito. Quest’ultimo prevede l’introduzione del premio “studente dell’anno” e della creazione di un “portfolio” come curriculum vitae (che non considera solo il rendimento scolastico e che sarà consultabile dalle aziende cui verranno presentate eventuali domande di lavoro).
Il provvedimento Profumo costituisce una cornice ideologica fortemente improntata ai criteri di merito/concorrenza/produttività, andando, con questa retorica, da un lato a giustificare gli ulteriori tagli al mondo dell’istruzione (200 mln previsti dalla spending review montiana, che si vanno ad aggiungere ai già abbondanti tagli compiuti con la riforma Tremonti-Gelmini), e dall’altro ad amplificare la natura classista dell’università e acuire le disuguaglianze sociali di partenza degli studenti.Con l’uso della stessa retorica lo smantellamento del diritto allo studio passa per riduzione delle biblioteche e degli spazi sociali, l’introduzione di blocchi all’accesso, tagli alle borse di studio e alloggi insufficienti, tagli e aumenti di tariffe per il trasporto pubblico.
Per questo lottiamo per rivendicare un ruolo sociale e di emancipazione dell’università, la quale sia capace di fornire strumenti critici per leggere le contraddizioni della nostra società.
Appare chiaro quindi il legame tra sistema formativo e mondo del lavoro.
Quello che ci aspetta è uno scenario agghiacciante: tra smantellamento delle tutele e dei diritti del mondo del lavoro (art.18), precarietà e contratti a singhiozzo che non permettono una vita dignitosa e disoccupazione sempre più galoppante.
Non possiamo quindi che esprimere solidarietà e lottare al fianco dei lavoratori, a maggior ragione in un contesto di crisi – come quello attuale – in cui stanno esplodendo sempre più forti le contraddizioni di questo sistema.
Per questo scendiamo in piazza in una giornata importante come quella del 14 novembre e come sarà quella del 16, giornate di mobilitazione internazionali, facendo sì che lo sciopero generale dei lavoratori possa essere solo uno dei momenti in cui si evolva un’opposizione sociale più ampia e conflittuale alle misure di austerity e alle logiche di sfruttamento e mercificazione dell’attuale sistema.
GLI STUDENTI RIFIUTANO I SACRIFICI
STUDENTI MEDI E UNIVERSITARI AUTORGANIZZATI
Assemblea studentesca verso il 17 novembre
Scritto da CollettivoAgrariaFirenze in Iniziative & Campagne il Ottobre 22, 2012
Gli studenti rifiutano i sacrifici: la lotta continua…
ORE 15 MERCOLEDI 24 OTTOBRE @ARCHITETTURA (piazza Ghiberti)
QUI intervista di Radio BlackOut sulla giornata di moblitazione del 16.
Il 16 ottobre 2012 in qualche centinaio, fra studenti universitari, medi e alcuni docenti precari, ci siamo ritrovati in presidio in piazza san Marco, per contestare il ministro dell’istruzione Profumo, ospite d’onore all’Accademia delle Belle Arti. Nonostante la sua assenza, abbiamo ribadito con determinazione il nostro NO alla cosiddetta “riforma del merito”, all’aumento delle tasse universitarie, allo smantellamento del diritto allo studio (dal taglio alle borse di studio a quello delle linee periferiche e regionali del trasporto su gomma e su rotaia), all’aziendalizzazione di scuole ed atenei e, complessivamente, alle politiche di sacrifici e macelleria sociale imposte dal governo Monti. Al termine del corteo, nato spontaneamente dalla rabbia dei tanti presenti verso il presente sistema di sfruttamento, ci siamo riuniti in un assemblea assai partecipata, dalla quale usciamo più che mai determinati a proseguire la mobilitazione.
Infatti, la spending review, il decreto ministeriale 68/2012, la cosiddetta riforma Profumo condurranno inesorabilmente all’aumento generalizzato delle tasse universitarie ed al taglio drastico delle borse di studio. Parallelamente, viene portato avanti il processo di aziendalizzazione di scuole ed università. Si tratta, cioè, di consentire alle aziende private di determinare la forma ed i contenuti della ricerca e della didattica, dequalificando la cultura e piegandola alle proprie esigenze di profitto, per garantirsi la riproduzione di forza lavoro precaria e dequalificata. Gli studenti, in quanto futuri lavoratori, rappresentano niente di più che capitale umano, pronto per essere sfruttato.
Tale disegno politico, già centrale nelle riforme varate dai precedenti governi (sia di centro-destra che di centro-sinistra), punta alla creazione di un sistema formativo bipartito: da un lato, istituti d’eccellenza per pochi privilegiati e, dall’altro, il sistematico smantellamento dei servizi sociali e dei diritti per chi non ha i mezzi economici per pagarsi gli studi.
Questa ristrutturazione autoritaria e classista di scuola ed università si nutre soprattutto di un’offensiva ideologica, basata sui falsi valori di merito e produttività, con cui si tenta di giustificare la riproduzione delle disuguaglianze sociali. Ma noi non cadiamo in questa trappola, anzi ribadiamo che la logica del merito altro non è che la logica del più forte, in una società segnata da profonde differenze di classe tra pochi ricchi e sempre più numerosi poveri, precari e disoccupati. In altre parole, con il paravento ideologico della meritocrazia, non si fa altro che precludere l’accesso ai luoghi del sapere alle classi subalterne, rendendo noi studenti un esercito di mansueti futuri precari, con contratti e salari da fame.
Siamo, quindi, consapevoli che la politica di Profumo sull’istruzione è tutt’uno con l’austerità, che il governo Monti utilizza per scaricare sulle classi popolari e su tutti i lavoratori i costi della crisi del capitalismo. Socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti è la parola d’ordine.
Infatti, anche l’attacco al mondo del lavoro – fatto di deroghe ai contratti nazionali, abolizione dell’articolo 18, licenziamenti, cassa integrazione e contratti precari – risponde precisamente alla stessa logica: massimizzare i profitti e intensificare lo sfruttamento.
Per tutti questi motivi, come studenti, riteniamo necessario organizzarci e continuare la mobilitazione, per dare vita ad un ampio movimento di opposizione sociale, insieme a tutti i soggetti colpiti dalle politiche di gestione della crisi del governo Monti.
In vista del 17 novembre, giornata mondiale per il diritto allo studio, invitiamo tutti a partecipare all’assemblea studentesca di Mercoledì 24 Ottobre alle ore 15 nel chiostro della facoltà di Architettura.
STUDENTI MEDI ED UNIVERSITARI AUTORGANIZZATI
Il Ministro Profumo a Firenze? Non lo vogliamo!
Scritto da CollettivoAgrariaFirenze in Iniziative & Campagne il Ottobre 13, 2012
Il 16 Ottobre il Ministro dell’Istruzione Profumo sarà presente a Firenze, quale ospite d’onore, per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Accademia delle Belle Arti. Gli studenti fiorentini, medi e universitari, considerano la sua presenza in città un’inaccettabile provocazione, in quanto il ministro è l’attuale esecutore dell’ormai decennale attacco al diritto allo studio. Il progetto di questo signore è que
Siamo, quindi, consapevoli che la politica di Profumo sull’istruzione è tutt’uno con l’austerità, che il governo Monti utilizza per scaricare sulle classi popolari e su tutti i lavoratori i costi della crisi del capitalismo. Socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti è la regola d’oro in questi casi per far ripartire la “crescita”, cioè l’accumulazione di capitale. Infatti, l’ideologia del merito serve per neutralizzare le lotte degli studenti, distinguendoli tra produttivi e parassiti; proprio come la falsa divisione tra garantiti e precari serve per stroncare l’organizzazione unitaria dei lavoratori contro l’attacco all’articolo 18 e la riforma del mercato del lavoro.Sono questi i motivi che ci hanno spinti a manifestare in piazza il 5 ottobre, a solidarizzare con gli studenti medi dopo il crollo del controsoffitto al liceo Galileo a causa dei tagli all’edilizia scolastica, a confrontarci in partecipate assemblee in ogni facoltà, ad essere solidali con i compagni che hanno subito le feroci cariche della polizia in molte città italiane (avallate dallo stesso Profumo, che vuole meno carote e più bastonate per chi alza la testa).
Per questi motivi il 16 ottobre riteniamo necessario contestare Profumo, anche in prospettiva della costruzione di una più ampia opposizione sociale verso le politiche di gestione della crisi del governo Monti e dell’unione europea. Abbiamo l’occasione, anche qui a Firenze, di muoverci verso la realizzazione di un percorso di mobilitazione che guardi anche al contesto europeo, dove ogni giorno scendono in piazza milioni di persone unite contro i sacrifici imposti.