Archivio 6 Maggio 2013

10-11-12 maggio, tre giorni di discussione alla facoltà di Agraria: #Agorà2013

Venerdì 10

ore 17 Tratta e lavoro migrante; con Sara Palli (Bsa Toscana) e focus sulla prostituzione con Nicoletta Zocco (unità di strada Street Lights)

A seguire APERICENA

ore 21,30 – Invisibili; proiezione del documentario a cura del Comitato Antirazzista di Saluzzo


Sabato 11

ore 17  Prigione Europa; con Emilio Quadrelli e Macerie (TO)

A seguire APERICENA

ore 21,30 – Mare chiuso; proiezione del film

Domenica 12

ore 15 – Medicina di strada; con il progetto Naga (MI)

ore 17 – Riappropriazione e autonomia nella crisi; con il Movimento di Lotta per la Casa di Firenze

Perché un’Agorà

Come lo scorso anno, il 9 maggio l’Istituto Universitario Europeo, che ha sede a Fiesole, organizza a Palazzo Vecchio una conferenza per prendere le decisioni riguardo le politiche dell’UE, intitolata “Lo stato dell’Unione: edizione 2013”. Interverranno policy-makers (politici, ormai ridotti a meri esecutori), leading academics (accademici al comando, quelli che noi in Italia chiamiamo baroni) e opinion leaders (quelli che definiscono le linee ideologiche da percorrere). Fra questi ci saranno anche José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea, e Mario Monti, quel professore della Bocconi ormai tristemente noto alle cronache italiane.

Il tema di quest’anno sarà l’immigrazione.

Ci sembra evidente, da parte nostra, come ancora una volta i sicari dell’Unione Europea vengano a giustificare la guerra che portano avanti contro i popoli del vecchio continente e non solo.

Nell’ottica, cara a governi e mercati, di massimizzare il profitto, i flussi migratori ricoprono un ruolo imprescindibile. Gli immigrati di prima generazione costituiscono una vera e propria riserva di lavoratori da sfruttare, poiché non hanno nessun’arma per negoziare il prezzo dell’unica merce in loro possesso: il loro corpo.

Inoltre, la figura dei lavoratori “a basso costo” viene abilmente usata nella retorica razzista per dividere i lavoratori e schierarli gli uni contro gli altri: così, mentre c’è chi si lamenta degli “immigrati che ci rubano il lavoro”, qualcun altro continua a rubare le vite tanto dei primi quanto dei secondi, arricchendosi alle nostre spalle.

Ancora una volta noi non veniamo chiamati in causa, e subiamo le conseguenze delle decisioni di questi signori. L’Europa unita, sogno illusorio delle generazioni che hanno visto la guerra, si è rivelata un incubo. Proprio lungo quei confini dove si pensava che “se passano le merci non passano gli eserciti” transitano oggi tutti i tipi di merci da mettere in vendita: donne, uomini, bambine e bambini, armi, droga, e, non ultimi, gli eserciti.

Dal 10 al 12 di Maggio ci incontreremo alla facoltà di Agraria per discutere e cercare risposte collettive, estranee alla logica imprenditoriale con la quale l’Unione Europea pretende di decidere delle nostre vite.

Riprendiamoci i nostri spazi di condivisione dei saperi e organizzazione collettiva.

#Agorà2013

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