La crisi del capitale colpisce gravemente i lavoratori del nostro paese
con licenziamenti e cassa integrazione, attacco a salari, diritti e pensioni
mentre vengono tagliati fondi a scuola e sanità pubblica.
Lo "spettacolo" della politica governativa mostra i soliti
corrotti, speculatori, mafiosi e faccendieri che se con una mano si riempiono
le tasche di soldi pubblici, con l’altra firmano decreti e leggi imponendoci un
clima da regime reazionario, cancellando i diritti e la solidarietà, cercando
di isolare i più deboli e criminalizzando coloro che lottano per cambiare
veramente le condizioni di vita, di lavoro e la società.
In questo contesto anche fascisti e gruppi di estrema destra svolgono
il loro ruolo storico di servi dello Stato e del capitale e di provocatori:
dietro la maschera di "bravi ragazzi" di partito portano avanti la
vecchia pratica dello squadrismo con pestaggi e intimidazioni cercando di
attirare le nuove generazioni con pratiche apparentemente apolitiche.
Protetti e foraggiati da Governo e padroni sono uno strumento
indispensabile al potere per far leva su quei luoghi comuni che in periodi di
così forte crisi politica e culturale si diffondono, incentivando la guerra tra
poveri, mettendo i lavoratori gli uni contro gli altri, italiani contro
immigrati, poveri contro più poveri.
Le istituzioni dal canto loro, in nome di una fantomatica memoria
condivisa, hanno legittimato i fascisti creando per loro non pochi spazi di
agibilità. Un esempio è la giornata del ricordo istituita dal Governo Berlusconi
ma legittimata anche dal centro-sinistra: proprio quest’anno a Firenze, mentre
centinaia di Antifascisti manifestavano in piazza della Costituzione, il
presidente del consiglio comunale di Palazzo Vecchio Giani si trovava a poche
centinaia di metri ad assistere al comizio in Largo Martiri delle foibe.
Nonostante ciò, nonostante perquisizioni ed arresti, sono tanti e
sempre di più i compagni che si organizzano praticando l’antifascismo nelle
scuole, sui posti di lavoro e in strada, che si mobilitano contro la
costruzione dei CIE, che lottano al fianco dei lavoratori che difendono il
proprio posto di lavoro che essi siano su una gru, su un tetto, in presidio
davanti alla propria fabbrica o pronti a bloccare i mezzi che entrano o escono
dai cancelli della propria cooperativa.
Sono sempre di più gli immigrati che si ribellano allo sfruttamento e
al razzismo: da Rosarno a Milano.
Non dobbiamo dimenticare le conseguenze nefaste del ventennio, i
tentativi di colpo di Stato e la strategia della tensione, ma dobbiamo porre
molta attenzione a come i fascisti continuano ad essere presenti all’interno
delle istituzioni e fanno fruttare i loro affari, come si è visto di recente
nello scandalo che ha chiamato in causa Mokbel, Fioravanti, Mambro e Andrini in
un gioco di riciclaggio di denaro che lega eversione di destra, ‘ndrangheta e
banda della Magliana capaci di smuovere e comprare voti fino a far eleggere un
proprio senatore nelle liste del PDL.
In questo 25 Aprile scendiamo in piazza per fermare lo squadrismo
fascista e razzista portando per le strade dei nostri quartieri la lotta di chi
quotidianamente si espone per impedire che il nostro paese scivoli nella nuova
deriva reazionaria.
Contro i governi antipopolari
Contro ogni sfruttamento, la precarietà, la demagogia populista
Per la solidarietà di classe
ORA E SEMPRE RESISTENZA
Firenze Antifascista